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  • via Tenente Cortinovis - 24020 Ranica

Sorge in località “Chignola Bassa”.

Anticamente era di proprietà Cefis-Bertet; in seguito fu venduta alla famiglia Lussana (1930) che a sua volta la vendette nel dicembre 1956  al signor Baresi.

La villa Lussana ha origini lontane nel tempo: era un monastero denominato " S.Maria della Chignola", con annessa la Chiesa dell'Addolorata.

Non sappiamo con precisione quando si sia insediato a Ranica il Convento dei Monaci Benedettini Clunyacensi, detto poi Convento della Chignola; esso però già esisteva nel 1334. È infatti del 30 ottobre di quell’anno una pergamena, in cui si dice che nella terra chiamata Ranica si trova un monastero in cui vivono 7 monaci dell’Ordine di Cluny e dipendenti del Vescovo (tale dipendenza erivava dal fatto che questi monaci, i loro servi e i commessi lavoravano sulle terre vescovili).

Le terre intorno al convento furono quelle più direttamente interessate alla trasformazione agraria che si attuò attraverso opere, soprattutto di bonifica e irrigazione. Questi luoghi conservano ancora, fino a tempi molto recenti, forti tracce dell’antica colonizzazione: la divisione dei campi in lotti lunghi e la permanenza di antiche vie rurali. Il convento, quindi, fu importante anche per il riscontro che ebbe nel disegno del territorio e nelle modifiche del paesaggio agrario.

Nel sec.XV°, nell’anno 1489, il Convento divenne proprietà dei Frati Serviti.

La relazione dello Zuanne da Lozze (1596) accenna alla sorte del monastero, ormai avviato alla decadenza avendo completamente la sua importanza iniziale, di quando era stato retto dai Benedettini. Consisteva ora in sole trenta pertiche di terreno ed era abitato da due frati Serviti “che vanno mendicando”.

Passerà infatti meno di un secolo e nel 1670, il governo veneto sopprimerà, il convento e l’edificio ai privati, ai quali sarà addossato l’obbligo perpetuo del mantenimento della Chiesa. Evidentemente l’antica Chiesina dell’Addolorata era molto più ampia dell’attuale, ed aveva sei altari.

Il monastero passò in proprietà a numerosi privati che lo ristrutturano trasformandolo in villa residenziale e rimpiccionendone la Chiesina. Alcune sale furono affrescate dal Borromini, tra cui, di rilievo la sala principale, con travi di legno raffiguranti scene di circo. Sui pilastri della cancellata, che divideva il cortile dal giardino, erano posti quattro putti in pietra di Sarnico. Anche la Chiesina riportava affreschi: (di sicuro fino all’anno 1956, anno in cui fu sconsacrata) fino al 1956 vi era posto un bel quadro della Madonna Addolorata, un confessionale (poi regalato alla Parrocchia)e una via crucis (che attualmente pare sia finita nella Chiesa del Galgario). Attualmente la chiesina è in uno stato indegno del suo passato, come ognuno può vedere passando, pare sia ridotta a deposito. Il parco è scomparso; hanno preso posto nuove abitazioni che hanno pure, chiuso alla vista, la villa stessa.

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